La masturbazione collettiva dei grillini

Ci sarebbero diverse cose di cui parlare, ma siccome mi piacciono gli argomenti insieme facili e futili, partirò da qui:

5 stelle

a seguito dalla bagarre su Di Maio e la lobby dei malati di cancro – che non è niente di più uno scivolone maldestro su un concetto fraintendibile – Mario Michele Giarrusso, Senatore della Repubblica, invita uno dei giornalisti che hanno parlato dell’argomento, Davide Camarrone, a buttarsi a mare con una pietra al collo.

E anche a questo giro è la stessa storia: non importa se Di Maio ha fatto una gaffe e Giarrusso ha detto una bestialità: i colonnelli di Grillo non si toccano. I cinquestelle non sbagliano mai. Gli altri – tutti – sono uno schifo. Non importa se non hai mai appoggiato Renzi, sei un fan dell’ebetino di merda. Non importa che argomenti hai, ti risponderanno con un link al Fatto Quotidiano (che, in due casi su tre, parla d’altro). Non importa se argomenti portando dei fatti o dei dati, sei un servo di (barrare a seconda del caso) Big Pharma, i massoni, il PD, i poteri forti, grande puffo. Ho provato a dialogare, ma non ho trovato nessun sostenitore attivo dei cinquestelle in grado di portare argomentazioni che non fossero una difesa sperticata di qualsiasi cosa detta o fatta dai cinquestelle e un attacco indiscriminato verso tutti gli altri, in una sorta di masturbazione collettiva in cui si alterna il malmenare verbalmente gli altri al farsi i pompini a vicenda. Se pentastellati diversi da questi esistono, mi scusino. Ma, per dio, smettano di nascondersi così bene.

E allora sticazzi, all’ennesimo coro di minacce e insulti bisogna che mi levi ‘sto sassetto dalla scarpa.

Tempo fa ebbe discreta risonanza il lemma “pentasmerdati”, finto neologismo che avevamo coniato in occasione del mancato voto cinquestelle sulle unioni civili e che fa il paio con lo splendido “grillotardati” coniato da Nebo di Bagni Proeliator.

Che ovviamente ha fatto incazzare a mostro i pentasmerdati stessi all’epoca, e lo farà anche stavolta. Vorrei chiedere scusa per i toni irrispettosi, ma capitemi, per quanto mi riguarda si tratta di legittima difesa.

Mettiamo che i cinquestelle abbiano ragione. Che sia vero che l’Italia è in ginocchio per la mancanza di onestà della classe politica tutta. Questo, secondo loro, conferisce il diritto di insultare gratuitamente gli avversari, quei mortizzombi piddioti, che seguono quella massa di stronzi costituita dall’ebetino, da gargamella, da rigor montis, dallo psiconano e da quel busone di Vendola. Tutti quanti. Chi non è con loro, è contro di loro. Dunque l’equazione è: siccome ho ragione, posso insultarti.

Intanto, io non sono convinto che abbiano ragione. Non dico che la nostra classe politica non abbia spesso fatto dei troiai inverecondi, ci mancherebbe. Ma è anche vero che li abbiamo votati noi: i cinquestelle, quando vinceva Berlusconi, dov’erano? Quando vinse Prodi, dov’erano? Cosa votavano? PD o PDL? Capisco che uno s’incazzi se fa una puttanata, ma qualcuno li ha votati, i nostri politici, e siamo stati noi. Non solo: qualcuno li ha scelti, prima che votati. E, magia delle magie, siamo sempre noi. Perché le basi dei partiti sono gli attivisti (a parte nel Movimento Cinque Stelle, in cui presidente, segretario, megafono o come cazzo si chiamano fanno tutto da soli). Perfino a destra, dove c’erano degli ingombrantissimi Berlusconi, Bossi e Fini ci sono state scissioni e cambi al vertice. Perché qualcuno subentrasse a Casaleggio, invece, è dovuto morire Casaleggio. E al suo posto è andato Casaleggio II. Che cazzo è, un titolo ereditario?

Dicevo: dal mio punto di vista il problema è che quella dei cinquestelle è un’analisi semplicistica. Ma, soprattutto, il problema sta nella soluzione: secondo i pentasmerdati, indipendentemente dalle competenze si mette gente a caso a governare l’Italia, perché un manovale di Correggio non sarà competente come D’Alema, ma almeno è onesto. A parte il fatto che D’Alema non è mai stato condannato per nessun reato, quindi tecnicamente è “onesto” (quantomeno è incensurato, a differenza di Grillo che ha cinque condanne fra omicidio colposo e diffamazione)… ma a parte questo, come faccio a ribattere a un’argomentazione del genere? Ah, sì: rispondendo “col cazzo”. Non è vero, semplicemente. Il manovale di Correggio può effettivamente amministrare e governare, ma per farlo deve acquisire competenze, studiando e facendo politica prima localmente, poi a livello nazionale. E non ci vogliono sei mesi, ma anni. E comunque farà degli errori, più o meno gravi, perché nella vita vera, fuori dai social, quasi nulla è bianco o nero. A margine rimane l’onestà, che è importante ma slegata dal resto: se il manovale di Correggio è onesto, governerà onestamente. Ma non è detto che sia anche, per esempio, equo, o efficace, o “bravo”.

Torniamo a noi: dunque, se uno pensa di avere ragione, o se ha effettivamente ragione, allora può insultare la controparte in ogni modo. Mi sta bene.

E allora, dato che se anche non avessi ragione avrei quantomeno la sensazione di averla, ecco perché continuerò a chiamare i grillini pentasmerdati:

Le bufale. Anni, anni e anni di merda in formato html studiata da un pool di esperti per attirare complottisti, nazianimalisti e altri ritardati assortiti: la panzana dell’AIDS che non esiste, il tentativo di riabilitare la “cura” Di Bella, gli attacchi contro la “vivisezione”, il supporto a Stamina, l’ostracismo verso i vaccini obbligatori. La gente muore, figli di puttana, per le cazzate che propagate. Muore nella realtà, nella vita vera, fuori dai vostri cazzo di gruppi Facebook per mentecatti.

Il revisionismo. Le mezze difese, o le difese tutte intere, o le strizzatine d’occhio a seconda della situazione, alla mafia, al fascismo e al nazismo. Tanto poi uno può dire che scherzava. Ecco, io sono contro la violenza in ogni caso, ma vi giuro che con queste cacate mi fate venire voglia di fare un’eccezione.

L’inconcludenza che ha portato a difficoltà legislative, quando non al naufragio o al peggioramento strutturale, di leggi importanti. Imperfette, magari, ma importanti. E soprattutto, meglio delle leggi promulgate grazie a per colpa (anche) dei cinquestelle. Su tutti, lo ius soli e le unioni civili. A cui aggiungiamo le gaffes sul fascismo della Lombardi, gli strafalcioni di Di Battista sull’ISIS, le mancate votazioni sugli aiuti ai disabili e sul negazionismo, l’alleanza con l’UKIP. Passerei sopra ai due punti precedenti se poi, nei fatti, i pentasmerdati facessero qualcosa di diverso da “danni collaterali all’attività di rompere il cazzo”. E invece.

I fascismi. Il leaderismo sfrenato, l’espulsione dei dissidenti, le gogne online per i giornalisti non allineati, il maschilismo e l’omofobia mascherati da sfottò. Dio, che schifo. Non è che puoi fare una cosa del genere e poi incazzarti se ti dicono che sei fascista. O l’una, o l’altra.

Le minacce e gli auguri di morte. Perché fino all’offesa, anche gratuita, anche razzista, mi fa schifo ma ci riesco, a sopportarla. Ma le minacce, le promesse di violenza, gli auguri di malattia o morte, come quello di Giarrusso, sono lo specchio di una disumanità arrogante, pericolosa, violenta.

Questo è quanto. Ho provato a pensare se non fosse il caso di (ri)provare a instaurare un dialogo, ma no, stavolta passo. Anni e anni di panzane, falsità, bagatelle, offese e minacce non si cancellano con Di Maio che prova a fare la persona seria.

Se volete, riprendere pure a insultare e a minacciare, e urlatemi pure “svegliaaaa” tutto maiuscolo, pentasmerdati. Perché io farò pure schifo al cazzo, ma per quanto mi riguarda viaggiate rapidi nello stesso scarico della dittatura dell’ignoranza di Berlusconi, del razzismo ruspante di Salvini, della becera arroganza di Adinolfi.

A riveder le stelle. Non temete, ci arriverete, quando spurgano.

(Visited 209 times, 1 visits today)